

MODESTA COMPAGNIA DELL'ARTE

FOGLIE MORTE
FOGLIE MORTE – Tre voci, un grido
Una stanza come prigione e confessionale
Tre donne costrette a vivere insieme, non per scelta. Lo spazio che le contiene diventa il teatro del loro dolore: silenzi imbarazzati, sorrisi amari, il lento passare del tempo che fa riemergere ciò che non si può più tenere nascosto. Ogni gesto è un richiamo al passato, ogni parola una ferita che si riapre.
Confessioni necessarie
Tati, Tecla e Talia si raccontano. Non con discorsi lineari, ma con frammenti, confessioni involontarie, rivelazioni che irrompono come urgenze. I loro tre racconti si intrecciano, si confondono, si sovrappongono: tre vite diverse, tre destini che si scoprono uguali.
Un passato che brucia ancora
Dal silenzio riemergono i ricordi, i segreti, la verità che non si può più cancellare. Un passato fatto di violenze subite e mai dimenticate. Psicologica. Fisica. Sessuale. Tre forme diverse della stessa brutalità. Tre incubi che tornano, prepotenti, a chiedere di essere ascoltati.
L’urlo che rompe il silenzio
Il filo narrativo diventa un crescendo, un grido di denuncia che sale fino all’esasperazione. Non c’è più spazio per nascondersi, per dimenticare. La verità irrompe con forza, mette le protagoniste – e lo spettatore – davanti a una realtà agghiacciante e inaccettabile.
Teatro come necessità
Foglie Morte non è una storia da ascoltare con distacco. È un atto di coraggio, un teatro necessario che pretende attenzione, che urla l’urgenza di non voltarsi dall’altra parte. Tati, Tecla e Talia incarnano tre ferite, ma anche tre voci che, insieme, trasformano il dolore in consapevolezza.



Teatro di denuncia
di
Simona Gamberini
Simonetta Murruzzu
con
Maria Carla Generali
Marica Cotognini
Marina Benetti
con il contributo della criminologa
Roberta Bruzzone
produzione
Associazione Culturale Genta Rosselli
durata
50 min