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DESPÁCHAME

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Incontri sospesi tra partenze mancate e destini inattesi

Due donne. Un aeroporto. Una tempesta.
In questo spazio di transito – un non-luogo per eccellenza – prende vita lo spettacolo, fatto di parole smarrite, silenzi pieni, identità in bilico. Due sconosciute, una donna argentina e una misteriosa straniera, si ritrovano a condividere un'attesa forzata: i voli sono cancellati, il cielo è chiuso, il tempo è in pausa.

Inizia così un dialogo fragile e imprevedibile, fatto di fraintendimenti linguistici, piccoli malintesi e sorprendenti verità. Le due protagoniste si scoprono attraverso ciò che non capiscono, costruendo un linguaggio nuovo fatto di gesti, intuizioni e ascolto. Un gioco d’identità che lentamente svela molto più di quanto mostrano i passaporti o le destinazioni sui tabelloni.

Un tempo sospeso, una possibilità di verità

Lo spettacolo si muove con delicatezza tra realtà e simbolo. L’aeroporto diventa metafora di confine, luogo di passaggio, soglia tra ciò che si lascia e ciò che (forse) ci aspetta. Le protagoniste rappresentano due mondi distanti, ma capaci di riconoscersi in uno spazio comune: quello della fragilità umana, della necessità di contatto, dell’inaspettata complicità che può nascere anche solo per qualche ora.

La poesia degli incontri

Tra ironia e intimità, la narrazione svela il miracolo silenzioso che a volte avviene negli incontri fortuiti. Andate e ritorni si intrecciano, mentre fuori la tempesta continua, metafora delle inquietudini che ci abitano e degli ostacoli che ci trattengono. Ma, nel cuore di quel momento sospeso, si accende una luce: la possibilità di capirsi, nonostante tutto.

Un viaggio che non ha bisogno di partire

Questo spettacolo è un inno lieve alla connessione umana in un mondo segnato da confini, distanze e identità frammentate. Una storia piccola, ma universale, che racconta come anche un’attesa forzata possa diventare un viaggio interiore, e come, a volte, siano proprio gli incontri più improbabili a lasciarci i ricordi più duraturi.

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Prosa

di

Brenda Bronfman

regia

Brenda Bronfman

con

Dani Funes

Brenda Bronfman

Produzione

Khan Teatro

Pavia/Mendoza(Argentina)

durata  65 min

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